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L’utilizzo “maturo” dei Function Point

I Function Point, in Italia, sono utilizzati in diverse realtà aziendali, soprattutto nella Pubblica Amministrazione. Talvolta però il modo con cui vengono utilizzati è discutibile  oppure sottovalutato: vengono sfruttati solo per alcuni task specifici e limitati, cogliendo solo alcuni vantaggi che si possono ottenere dal loro impiego. L’utilizzo, che vorremmo definire “maturo” dei Function Point, è invece costante e continuo nel ciclo di vita del software e segue i benefici che ne derivano, compensando ampiamente l’overhead del gestire le misurazioni. 

Durante il ciclo di vita di un sistema è  normale che si abbiano più momenti in cui vengono effettuate misurazioni in FP. Talvolta ci si limita ad una stima di size funzionale, nelle fasi iniziali del progetto, per derivare una stima di effort. In altri casi si effettua il conteggio, al rilascio del sistema in esercizio, al fine di stabilirne la “baseline”. A partire da questa si FunctionPointManager1applicano poi le misurazioni in FP delle manutenzioni evolutive, per valutare i diversi interventi di enhancement messi in atto e per mantenere aggiornata la dimensione funzionale del sistema (nuova baseline).

Tuttavia un utilizzo più maturo dei FP porta a considerare esigenze che vanno oltre questi utilizzi “minimali”. Ad esempio, l’applicazione dei FP come strumento di supporto al Project Management, porta a effettuare quello che viene chiamato “count in continuo”: le parti del sistema che man mano sono realizzate vengono anche conteggiate in modo preciso (talvolta dagli stessi analisti che hanno definito le relative specifiche funzionali). Uno scenario di questo tipo comporta la coesistenza, nella stessa misurazione, di elementi stimati e elementi conteggiati (ad es. i primi con tecnica Early&Quick, i secondi con regole IFPUG). Ovviamente, nel corso dell’avanzamento del progetto, si hanno man mano sempre meno elementi stimati e sempre più elementi conteggiati ed avviene una “trasformazione graduale” della stima iniziale in conteggio.

Un fenomeno poi spesso (erroneamente) trascurato è quello delle “change” in corso di progetto, ovvero tutti quei cambiamenti funzionali richiesti, nel corso del progetto, su requisiti funzionali precedentemente consolidati e, totalmente o parzialmente, realizzati. Con i FP si ha la possibilità di valutare in modo oggettivo questo “reworking”, che spesso incide significativamente su tempi e costi di realizzazione. La linea guida del NESMA (NEtherlands Software Metrics Association) per la misurazione delle manutenzioni evolutive può costituire un valido riferimento anche per misurare queste change di progetto.

Sempre nei progetti, per tenere conto del riuso, il peso in FP di alcuni elementi funzionali può essere variato rispetto al valore standard, con la necessità tuttavia di mantenere anche il valore originale senza considerare il riuso.

La valutazione delle change e del riuso porta, in sintesi, a introdurre la distinzione tra FP “lavorati” (Worked FP) e FP “rilasciati” per uno stesso progetto: due misure diverse ed entrambe necessarie, come sancito anche da uno studio del GUFPI – Gruppo Utenti FP Italia.

Relativamente agli strumenti utilizzati per gestire le misurazione, in diverse realtà aziendali ci si avvale di fogli excel opportunamente configurati.
Quando però si tratta di un portfolio aziendale composto da decine o centinaia di sistemi, in cui per ognuno occorre registrare diverse misurazioni (con le possibilità sopra accennate), il file excel chiaramente non basta più e occorre dotarsi di uno strumento ad hoc.
Sul mercato vi sono diversi tool ma, tra quelli a nostra conoscenza, nessuno ha caratteristiche tali da soddisfare pienamente le esigenze di un utilizzo “maturo” dei Function Point.
Function Point Manager© è una soluzione realizzata da Tecnet Dati che consente di implementare un sistema metrico aziendale in modo semplice ed economico. Function Point Manager© è nato con l’idea di rispondere pienamente alle esigenze di chi fa un utilizzo evoluto dei Function Point, mantenendo al contempo grande semplicità e intuitività d’uso, particolarmente nelle operazioni più comuni.

Function Point Manager©  ha un repository condiviso, fondato su tecnologia relazionale, che permette di implementare la gestione dei FP di un portfolio applicativo. Un insieme di funzionalità standard, esposte tramite piattaforma Web (rich internet application), assistono l’utente nelle fasi di conteggio secondo gli standard IFPUG e Cosmic (utilizzabili anche in modo misto nella stessa misurazione), e stima secondo le tecniche Early&Quick FP e NESMA Estimated FP. Con Function Point Manager© è semplice implementare una gestione effettiva dei FP in tutto il ciclo di vita dei sistemi: stime iniziali, scenari misti con parti stimate e parti conteggiate, conteggi puri, manutenzioni evolutive (queste ultime anche applicando la linea guida NESMA, best practice riconosciuta a riguardo).
La reportistica standard di Function Point Manager© fornisce evidenze degli elementi componenti la singola misurazione e della “storia” della dimensione di un sistema, dalla stima iniziale alla baseline attuale. E’ ovviamente possibile implementare, in modo veloce ed economico, eventuali report specificamente necessari al singolo Cliente.

La misurazione del software è solo il primo passo per ricavare informazioni fondamentali, quali ad esempio stime di tempi e costi di realizzazione del software, valutazioni di qualità oggettive, determinazione di parametri di produttività e di throughput.
Function Point Manager© attualmente supporta la stima dell’effort a partire dai FP, sicuramente un aspetto di interesse primario, e la derivazione di alcuni KPI primari.

Function Point Manager©, grazie alla sua architettura applicativa modulare interamente basata su tecnologie “open”, può essere facilmente integrato con altri tool già presenti in azienda (per acquisire e/o fornire informazioni da questi) e può essere agevolmente esteso per implementare ulteriori metriche che rispondano alle esigenze del Cliente (SNAP Point, Story Point, Use Case Point, …).

3 risposte a L’utilizzo “maturo” dei Function Point

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