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Big Data, istruzioni per fare business

“Big Data & Analytics Conference”, una conferenza IDC Italia per discutere delle opportunità di business offerte da queste tecnologie. Poco adottate nelle aziende italiane, trovano successo negli Stati Uniti dove i settori in cui vengono utilizzate sono soprattutto: le telecomunicazioni per la gestione dell’interazione con l’utente e gestione del network; i media per la profilatura dell’utente e la gestione dei contenuti multimediali; i financial service per l’implementazione di algoritmi di trading e la verifica degli influencer. In forte espansione anche l’healt care.

A Milano (il 18 settembre 2014) si è tenuta la “Big Data & Analytics Conference” promossa da IDC Italia e aperta a tutti gli operatori del settore informatico. La conferenza si è articolata in presentazioni tenute da speaker internazionali, una tavola rotonda con importanti aziende italiane, che hanno implementato soluzioni Big Data e un focus group di confronto in cui i partecipanti hanno raccontato le proprie esperienze.

L'ecosistema dei Big Data secondo IDC

L’ecosistema dei Big Data secondo IDC

Apre la conferenza Sergio Patano, IT Research & Consulting Manager di IDC Italia, con una presentazione sull’attuale mercato dei Big Data e le nuove opportunità di business, da cui si evince che l’Europa, e soprattutto l’Italia, rispetto agli Stati Uniti, è rimasta indietro nell’adozione dei Big Data: 53% delle aziende non li hanno presi in considerazione e 15% non hanno idea di cosa siano. In Italia solo un’azienda su 3 investe su queste tecnologie.

Le aziende che hanno adottato questi strumenti hanno evidenziato, come fattore di successo, la velocità con la quale i dati sono trattati e analizzati. I settori in cui si investe maggiormente in queste tecnologie sono quelli connessi al consumer per i quali sono previsti forti investimenti nei prossimi anni. Ai primi posti, nella classifica, troviamo: le telecomunicazioni per la gestione dell’interazione con l’utente e gestione del network; i media per la profilatura dell’utente e la gestione dei contenuti multimediali; e i financial service per l’implementazione di algoritmi di trading, la profilazione del cliente e la verifica degli influencer.

Altro settore in forte espansione è l’healt care che si propone di gestire e analizzare Big Data in ambito sanitario principalmente per quanto riguarda la cartella elettronica e l’interazione remota con il paziente ma, con forte interesse, agli strumenti di predictive analysis per analizzare, ad esempio, l’evolversi della diffusione di una malattia.

Tra le principali criticità, nell’adozione dei Big Data, sono state evidenziate la mancanza di cultura sull’argomento (la maggior parte delle aziende identifica i Big Data con la necessità di memorizzare record di grandi dimensioni) e la mancanza di figure professionali in grado di fornire servizi in ogni fase del ciclo di vita dei dati. La figura del data scientist, è quella maggiormente richiesta.

Alla presentazione di IDC sono seguiti tre interventi di speaker internazionali: Davide Cervellin, Head of Analytics for Merchant Development, eBay, che ha descritto come i Big Data vengono utilizzati da eBay (65 petaByte di informazioni) per il miglioramento del business utilizzando analytics e modelli predittivi; Luca Zurlo, Country Manager, TIBCO Jaspersoft Italia, che ha descritto le soluzioni di analytics da adottare per la creazione di report e dashboard ad alto impatto; Andrea Sappia, Sales Consultant Manager, Fujitsu, che hanno descritto i server di fascia alta, prodotti da Fujitsu, per l’elaborazione dei Big Data.

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La seconda parte della conferenza, dopo un ottimo coffee break, si è aperta con una tavola rotonda, moderata da Sergio Patano di IDC e a cui hanno partecipato Carlo Capalbo, CIO, Il Sole 24 Ore; Maria Luisa Mignemi, Professional Services & Presales Regional Director, Central East Europe, SAS e Gianni Origgi, CIO, A.O. Ospedale Niguarda Ca’ Granda Milano. Dalla discussione sono emersi alcuni spunti interessanti per il successo di un progetto basato sui Big Data quali, ad esempio: la necessità di una forte collaborazione fra IT e Business nell’implementazione dei progetto Big Data in modo da trarre vantaggio dalle competenze congiunte delle due aree; la necessità di un processo di governance dei dati; la necessità di un processo di change management che consenta di intervenire rapidamente e puntualmente sui dati e sull’impianto tecnologico in base a nuove o variate, esigenze del business. Nell’ambito dei Big Data i cambiamenti sono molto repentini per cui l’adozione di metodologie agili è fortemente consigliata.

Conclude la mattinata il bellissimo intervento di Enrico Parisini, Responsabile Sistemi informativi, Conserve Italia, che ha descritto una metodologia per la creazione di una Data Driven Organization nella quale “il prodotto diventa servizio” e la complessità del dato “diventa una variabile strategica” per offrire servizi di alto livello ai propri clienti e per “raggiungere l’eccellenza operativa” all’interno dell’azienda. È stato descritto anche un modello per misurare la maturità di un’azienda nell’uso degli strumenti di analytics.

Durante il network lunch, è stato possibile interagire con gli altri partecipanti alla conferenza e visitare gli stand degli sponsor per ottenere informazioni sui prodotti presenti.

Nel pomeriggio si sono aperti i “lavori di gruppo” tramite due focus group di approfondimento. il primo orientato ai modelli di business per l’adozione dei Big Data e il secondo sugli aspetti tecnologici e architetturali, grazie ai quali i partecipanti hanno potuto scambiarsi informazioni ed esperienze professionali.

La pagina ufficiale della conferenza è disponibile al link http://bit.ly/1r8VUpt

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